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ATTO 23 - (... Sanremo Story - Continua!)
Cosa avrebbero potuto fare 2 radiofonici diciannovenni, per la prima volta nella città della musica leggera italiana, al Festival dei Festival, appena arrivati sul marciapiede della stazione ferroviaria? Tirare fuori i panini! A furia d'interviste, sogni e chiacchere avevamo trascorso tutto il viaggio senza toccare cibo, e i morsi della fame non erano tardati ad arrivare.
Prendemmo in pochi minuti le misure. Trovammo il mitico Ariston, ma lì non c'era nessun cantante; solo una smisurata folla di fans e curiosi a spingere sulle transenne. Non solo non avevamo gli accrediti, ma neanche l'idea di un riferimento per rendere proficua la nostra avventura. Tranquilli e sereni, come se nulla fosse, demmo il via al nostro personale show; intervistammo qualche centinaio di persone, simulando di essere in diretta su Studio54, finchè uno della sicurezza, al di là delle transenne, avuto il nostro microfono sotto il naso, ci sentenziò: "A raga', vedete di fare meno confusione! Anche io, alla vostra età, facevo queste cose!!".
Ci crollò un po' il mondo addosso.... ci ritirammo di buon ordine, ma non ci scoraggiammo più di tanto! Ci mettemmo alla ricerca dei cantanti ospiti del Festival, che scoprimmo non essere all'Ariston ma negli hotel.
Gambe in spalle, e via alla scoperta della dorata Sanremo!
Arrivammo così al mitico Hotel Royal, all'Astoria, e dall'altro lato al Des Stranges e al Mediterranee. Di cantanti in verità non ne beccammo tanti, intercettando però tutti gli ospiti e i vip appena arrivati per la passarella finale: Peppe Grillo, Biscardi, Totò Cutugno. Al Royal, dove era atteso Paul McCartney, riuscii ad aggirare la sicurezza, mimetizzarmi dietro una tenda per oltre un'ora, e poi fiondarmi fuori al suo passaggio, scivolando tra le gambe di decine di giornalisti per chiedergli un saluto per Studio54. Mi rispose con uno striminzito ed inservibile "Hello!!". Non m'importò! Avevo scambiato pochi secondi di parole con un mitico dei Beatles, e questo già mi faceva sentire il "re del mondo"!
Incrociammo anche Anna Oxa, che come al solito (costante per gli anni a venire) applicò la regola di poca confidenza ai giornalisti. Era, comunque, bellissima!
Si erano intanto fatte quasi le 21.00, ed era partita l'ultima serata di quel Festival di Sanremo. Ritornammo verso l'Ariston, dove scoprimmo nel seminterrato la Sala Stampa, alla quale, dopo un po' di tentativi andati a vuoto, rinunciammo ad entrare, poichè sprovvisti di pass. Pensammo di fare pausa, facendoci un gelato in un bar a pochi metri dal teatro, e qui ci accorgemmo esistere una seconda sala stampa, quella dedicata alle radio e alle tv. Ma anche qui non si poteva entrare: mancava sempre il pass!
Prendemmo coraggio, e provammo ad instaurare un dialogo con una persona della sicurezza all'ingresso. Si chiamava Walter, e si dimostrò una persona estremamente simpatica: ci fece entrare!
Era tutto bellissimo, fantastico, inimmaginabile.... In realtà era una semplice sala cinematografica, noleggiata per l'occasione all'organizzazione del festival, per ospitare i giornalisti radiotelevisivi, anche non tanto grande per giunta.... Ma vi assicuro che, vent'anni fa, sedersi su quelle poltrone, tra i giornalisti "accreditati", con il festival proiettato su schermo gigante lì a 2 passi, fu un'emozione che per un bel po' ci portammo dentro.
La serata non finì qui! Altri momenti indimenticabili ci aspettavano.
Concluso lo spettacolo, dopo che il buon Walter ci diede tutti i riferimenti per essere accreditati nella successiva edizione, ci spostammo verso la sala stampa principale.
Unico obbiettivo ammissibile: ENTRARE!
Era infatti questa la sala stampa principale, nella quale in quei minuti si stava tenendo la conferenza stampa dei vincitori.
Sfondammo! Fare le scale, nel terrore di essere sgamati, fu un'eternità! Ma alla fine ci ritrovammo sul traguardo. La missione era compiuta!
Interviste, registrazioni e saluti per la radio. Alle 5.20, stanchi ma felici, "c'imbarcammo" sul locale per Genova, per poi prendere l'espresso per Pisa. Nelle settimane seguenti camminammo lievitando a mezzo metro da terra... e quando tornammo a Locri, fu un vero e proprio trionfo.

ATTO 24 - (Sanremo 1989! )
Rimanendo sempre in argomento sanremese, nonostante non fosse più il nostro primo festival, quello dell'89 fu il più entusiasmante, perchè affrontato con organizzazione e programmazione.
Fummo in sei a formare la squadra, io, Enzo, Pietro, Memmo, Chiara e Tommaso (di soli 17 anni, a tutt'oggi il più giovane inviato in tutte le edizioni del festival). Tutti in treno, arrivammo con un giorno di anticipo, in avanscoperta, io ed Enzo. Dovevamo risolvere alcuni aspetti logistici, come microfoni e apparecchi per la registrazione e la trasmissione dei servizi. Mi ero poi lasciato crescere la barba, per mascherare il viso da bambino, ed essere quindi più credibile. Funzionò!
Erano quelli anche gli anni del mitico PalaRock, poi PalaBarilla.... Suscitando tanta invidia in chi ci raggiunse il giorno dopo, la sera dell'arrivo fummo subito invitati al Galà di apertura del festival, proprio nel PalaBarilla. Facemmo amicizia con Chiambretti e la Laurito.
In sei, il giorno dopo a pieno regime, scatenammo l'inferno! La sala stampa, ogni hotel, ogni varco sarebbe stato piantonato e vigilato affinchè nessuno potesse sfuggire ai nostri microfoni. E così ai microfoni finirono un po' tutti, da Carosone a Jovanotti, da Cliff Richard a Cutugno, dagli Europe alla giovanissima Paola Turci. Tra tutti, indelebile il ricordo di Mia Martini. Ospite al Mediterranee, saputo che quella "banda di bimbi" giungeva dalla Calabria, ci accolse con delle feste incredibili. Dopo l'intervista ci raccomandò, una volta ritornati in Calabria, se fossimo capitati a Bagnara di portare i suoi saluti ad una certa sua zia Adelina. Una volta rientrati, non ci capitammo... ci andammo appositamente; prima mattina disponibile, io e Memmo, prendemmo la macchina e partimmo per Bagnara. Era una questione d'onore. La promessa a Mimì doveva essere mantenuta!

(continua ...)

scritto da Francesco Massara.
foto di Tommaso Massara, Pietro Parretta e Memmo Minniti.